The Clash of the Writing Titans

Questo articolo nasce dalla mia esperienza dell’anno scorso e dalle domande che in questi giorni mi sono state fatte riguardo alla challenge. Quello che leggerete sarà un’opinione personale molto entusiasta, in cui cercherò tuttavia di darvi dei punti di vista costruttivi, nonostante per me sia un’iniziativa che ha solo un’enorme percentuale di positività da offrirvi!
Partiamo dall’origine: cos’è il COW-T?

Il COWT (Clash of the Writing Titans) è una challenge di scrittura creativa a squadre nata su Mari Di Challenge all’inizio del 2011, e che da allora abbiamo riproposto ogni anno. La struttura è rimasta sempre la stessa: ci sono quattro squadre in lotta tra loro per la vittoria finale, e per aggiudicarsela devono superare ogni settimana una serie di prove. Ogni anno viene associata al gioco una diversa trama, e alle squadre un diverso nome e ruolo nella trama stessa, e ogni settimana vengono proposte delle ‘missioni’ a tema con lo scenario di quell’anno, che si possono superare in un modo solo: scrivendo!
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La mia avventura è iniziata così:

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E i commenti sotto sono rimasti negli annali, oltre che la mia risposta principale a chi mi chiede “… in cosa consiste il Cow-T!?

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L’anno scorso è finita che ho davvero riesumato una fanfic dei tempi della scuola (2008 aiut-) per una settimana in cui ero impossibilitata a tirare fuori altro.
Insomma, cos’è il COW-T, oltre a essere un’esperienza di scrittura condivisa con una squadra fomentatissima (e fomentate) a trionfare nel punteggio?
Il COW-T è sfidare molto il proprio ‘se stessi’ (fan)writer.
Un paio delle domande che più volte mi sono state fatte sono: come si fa a scrivere a comando? O con delle scadenze?
Si può fare! (semi-cit.)
Il motivo per cui non ho partecipato alla sesta edizione quando me l’hanno proposto è stato proprio non crederci. Mi dicevo “Ma ti pare, non sono capace di concludere una shot in tempi umani, figuriamoci scrivere settimanalmente più storie seguendo un prompt imposto!
E invece ci sono riuscita, con tanta tanta tantissima soddisfazione personale.
Ho ripreso in mano WIP vecchi e nuovi. Ho plottato trame, scene e personaggi. Ho rotto il ghiaccio con un nuovo fandom sulla spinta di dover scrivere qualcosa e volerlo provare a tutti i costi!

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Lo screen qui sopra riporta le Missioni della Prima Settimana del COW-T 7 dell’anno passato. Confesso, il primo pensiero è stato: “Dai, solo sei storie da minimo 300 parole! In squadra siamo in dieci, bastano 6 triple drabble e via!”
Me ingenua. Me ingenuissima.
Perché il bello del COW-T nasce dalla competizione, e ve lo dice una che, ri-cito, è competitiva come una patata.
Ma è successo che l’entusiasmo, di settimana in settimana, prendesse il sopravvento.
Ho stravolto abbastanza gli orari del cibo e del sonno, ho fissato Google Doc con intensità sperando che sputasse fuori da solo le parole che mi servivano quella settimana, perché sì, ci sono anche quei momenti in cui neanche ti ricordi cosa shippi più, che fandom conosci, “perché” si scriva così.
Un altro dei punti del COW-T che può mettere in discussione il proprio metodo, e farti sperimentare altro come fosse una gita nella giungla armati di chewing gum e graffetta stile MacGyver, è il quasi imporsi di non rileggere.
Prima che a molti di voi prenda Orrore&Raccapriccio vediamo insieme la questione: in una settimana il team si vede lanciato a ricoprire delle Missioni scrivendo testi più o meno lunghi a seconda di quanto richiesto.
Il
più delle volte il team si trova di fronte all’impresa di dover scrivere il più possibile perché deve portare a casa la vittoria settimanale.
Serve il Bonus progresso? Si scrive.
Servono almeno tot storie per la Missione di Crisi? Si scrive.
Un compagno di squadra ha avuto un inconveniente in real life e non può partecipare quella settimana? Si scrive di più.
Durante il COW-T si arriva a buttare giù mostriciattoli da 10.000 parole, come anche veri e propri chilometri di pagine da 50k (qualcuno di voi magari è famigliare con il NaNoWriMo e sa di quanto sto parlando).
Altrettanto, ci sono Missioni che richiedono di sfornare testi NSFW o molto più spiccioli, tipo drabble, e lì chi è maestro del sunto e della brevità è il VIP della settimana.
Insomma, al COW-T ogni tipo di scrittore è benvoluto!

A fronte di ciò, il tempo materiale per rileggere, correggere, anche solo pensare di mandare lo scritto a un beta che, nell’80% dei casi non potrà darvi retta prima di una certa ora, dove lo si trova? Da nessuna parte.
Scrivi, posti, segnali.
Scrivi, posti, segnali.
Ecco le tre azioni base del COW-T, oltre alla comunicazione di gruppo che deve regnare sovrana come un arcobaleno d’acciaio.
E vi assicuro, più passano le settimane, meno starete a farvi paranoie sugli errori di battitura e lo stile, e vi troverete più coinvolti nel voler “vincere la vittoria!”.
Detta epicamente:

“Quello che succede al COW-T rimane al COW-T”

In ultimo, vorrei insistere un po’ sul lavoro di squadra che è la base del COW-T, partendo da una premessa: le Missioni settimanali si legano a una storia vera e propria scritta dagli Admin (la Triade) di Lande Di Fandom.
Ogni anno si sviluppa un tema intorno alle vicende della Veggente Manila, di suo figlio Celes e delle dimensioni e personaggi del Polyverso. Può anche capitare di doverci scrivere sopra, ma – se siete nuovi non spaventatevi – sarà proprio dividendosi il lavoro in squadra che si supererà anche questo che può sembrare uno scoglio.
L’anno scorso quattro lande a.k.a. i quattro team (Tshivinzemlya, Qides, Ysmaros e Somrak) sono scese in competizione per salvare la Veggente e, così da sempre, in ogni edizione, si sono avvicendate squadre legate a tematiche della storia base (Angeli, Cavalieri, Maghi e Vampiri furono i primi).
» Con l’apertura del sito, e dell’arrivo della nuova edizione, potete leggere post dedicati con riportate le parti narrative di ogni edizione dal 2011 (QUI l’inizio).
Tornando al lavoro di squadra, questo si svolge principalmente in chat. Ogni team ha una chatroom propria su Slack dove ci si riunisce all’inizio/scadere di ogni settimana di competizione per discutere e organizzarsi sulle Missioni.
Partecipare al COW-T in solitaria è controproducente, oltre al fatto di perdersi probabilmente la parte più bella di tutta la sfida: il sostegno reciproco, lo scambio di idee, le chattate trash, il momento in cui partono i cori stile “All’alba vincerò!”, il plottaggio in caso di poca ispirazione, e tutto quello che un lavoro di squadra può portare.
Insieme alla chatroom privata c’è anche l’accesso alla #taverna, la chat di gruppo di tutti i team e viaggiatori delle Lande, in cui non mancano le chiacchiere a carattere culturale perché magari vi può servire di sapere qualcosa sui veleni o il tipo di ferita causato da questa o quell’arma, al fine di rendere giustizia alla sofferenza dei vostri personaggi in gara; oppure disquisizioni aperte e libere su fandom, film, libri, eventi, RL. Ce ne è per tutti i gusti, teologie e divertimenti.
Quando mi sono iscritta l’anno scorso mi sono sentita molto una Primo Anno a Hogwarts: vuoi lo smistamento, vuoi il timore reverenziale verso i veterani, gente sconosciuta, e in generale per tutta la questione big challenge.
È stato un mezzo salto nel vuoto, mezzo perché avevo le mie fonti a cui chiedere delucidazioni, ma la suspense c’era tutta.
Dopo un anno – passato in attesa che tornasse questo periodo e a tormentare amici fanwriter sulla bellezza di tutta questa avventura – mi sento ancora Colin Canon al suo secondo anno: disagiata dall’entusiasmo, persevero nel minare la pazienza della gente spammando l’iniziativa (e scribacchiandovi questo articolo) e davvero non vedo l’ora.
Ho fatto le ore piccole al COW-T 7. Dopo il rush finale di una settimana, in cui fino all’ultimo ho scritto, postato e segnalato in picchiata (in tutta onestà, la parte che più adoro), mi sono dovuta fare una camomilla per calmare i nervi (l’adrewnalinahh) e prima delle tre non ho neanche ventilato l’idea di dormire.
Ho spostato i miei orari del pranzo e della cena, involontariamente, accorgendomi solo alla fine di un pezzo scritto che tipo erano le 16:00.

“Ancora un’altra riga, poi mangio…”

Ho ridotto la vita sociale ai minimi storici, non che in generale sia particolarmente da movida, ma al “sei libera nei weekend?” seguiva un No. fermo, deciso e pieno di passione.
No gente, il Sabato sera a mezzanotte si determina chi ha vinto la sfida settimanale! Escono i nuovi prompt! Il Sabato diventa il giorno più impegnativo ed emozionante di tutta la settimana!

“La vita è ciò che accade mentre sei impegnato nel COW-T”

In soldoni, questo è il The Clash of the Writing Titans dalla mia esperienza!
Le iscrizioni saranno aperte fino a domani, 12 Gennaio. Il 13 si verrà smistati e alla mezzanotte si partirà!
Fateci gli auguri!

(segue sotto uno specchietto riassuntivo)

finale

Specchietto riassuntivo

Chi lo organizza? Lande di Fandom / Mari di Challenge.

Cos’è? Una challenge di scrittura a quattro squadre, organizzata con Missioni settimanali da portare a termine collaborando col proprio team. Vince chi scrive di più!

Durata? 7/8 settimane, questa edizione inizia il 13 Gennaio e finisce il 10 Marzo.

Dove? Quest’anno sul sito LandeDiFandom.net, gli anni precedenti su Mari di Challenge.

Come funziona? Tramite registrazione sul sito e iscrizione sotto l’apposito post. Per il resto, dopo aver letto Regolamento e Info varie, si scrive fino alla mort– si scrive.

Cosa posso scrivere? Su quello che vuoi, di fandom o originale, attenendoti alle istruzioni delle Missioni settimanali (prompt/numero minimo o massimo di parole richiesto/tipo di rating/ecc). L’importante è essere partecipi con la propria squadra per organizzarsi e suddividersi il lavoro.

Dove devo postare? Su una qualsiasi piattaforma online a cui gli Amministratori possano accedere per controllare il lavoro svolto. Si può pubblicare su EFP, AO3, WW, un blog personale (wordpress, tumblr, lj, ecc…).

Una volta postato? Prendi il tuo bel link e lo vai a segnalare nell’apposito form su Lande di Fandom dove ci saranno i campi guida da riempire, tipo il Word Count (usando Fiumi di Parole), il rating, ecc.

Cosa si vince? La gloria! La soddisfazione personale e, soprattutto, di squadra! L’aver scritto senza posa per otto settimane! E il diventarne dipendenti.

2 pensieri su “The Clash of the Writing Titans

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